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04 agosto 2016
Lotta allo speco di cibo, approvata la legge

Verranno promosse campagne nazionali di comunicazione da parte del Ministero delle politiche agricole al fine di promuovere modelli di consumo equo-solidali

Il testo di legge contenente le “norme per la limitazione degli sprechi, l’uso consapevole delle risorse e la sostenibilità ambientale” è stato approvato in Senato. Il ddl volto a ridurre anche in Italia gli sprechi per ciascuna fase di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione dei prodotti alimentari, agroalimentari e farmaceutici è quindi diventato ufficialmente legge. 

La nuova legge anti-sprechi intende favorire il recupero e la donazione delle eccedenze a scopo solidale e sociale, destinandole ai poveri e ai bisognosi; cercare di limitare l’impatto negativo sull’ambiente e sulle risorse naturali promuovendo il riuso e il riciclo dei prodotti; contribuire al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti e dello spreco alimentare. Infine si vuole investire energie sull’attività di ricerca, informazione e sensibilizzazione delle istituzioni e dei consumatori, soprattutto i più giovani.

Ecco cosa prevede la nuova legge anti-sprechi alimentari. Gli operatori del settore alimentare (Osa) possono cedere a titolo gratuito le eccedenze alimentari alle organizzazioni che si occupano di distribuirle agli indigenti senza alcuno scopo di lucro (Onlus). Le organizzazioni devono destinare le eccedenze prioritariamente al consumo umano, e solo se non idonee al consumo umano possono essere destinate al consumo animale o al compostaggio. Le operazioni di raccolta o ritiro dei prodotti agricoli da parte dei soggetti cessionari viene effettuata sotto la loro responsabilità, nel rispetto delle norme di igiene e sicurezza alimentare.

Gli alimenti possono essere ceduti anche oltre il termine minimo di conservazione purché l’imballaggio primario sia integro e siano state rispettate idonee condizioni di conservazione. I prodotti da forno che non richiedono refrigerazione e restano invenduti entro le 24 ore successive alla produzione sono considerati eccedenze alimentari e non idonei alla rivendita nei negozi e nei supermercati: possono quindi essere donati a soggetti cessionari.

Gli operatori del settore alimentare che effettuano le cessioni devono prevedere corrette prassi operative al fine di garantire la sicurezza igienico-sanitaria degli alimenti secondo quanto stabilito dal regolamento 852/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio e dall’articolo 1, comma 236, della legge 27 dicembre 2013, n. 147. Essi, come regolamentato dalla legge 25 giugno 2003, n. 155, sono responsabili del mantenimento dei requisiti igienico-sanitari dei prodotti alimentari fino al momento della cessione.

Sulle etichette dei prodotti alimentari può essere riportato, oltre al termine minimo di conservazione o alla data di scadenza, anche il termine di utilizzabilità commerciale. Tale termine deve essere inferiore rispetto al termine minimo di consumo o alla data di scadenza, in misura tale da consentire la presa in carico, il possibile stoccaggio temporaneo e la consegna agli indigenti e alle persone senza potere di acquisto.

Novità nella novità, verranno promosse campagne nazionali di comunicazione da parte del Ministero delle politiche agricoli alimentari e forestali e del Ministero della salute e dell’ambiente al fine di promuovere modelli di consumo equo-solidali e di incentivare il recupero e la ridistribuzione per fini benefici.

Per raggiungere gli obiettivi fissati dal Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti le regioni sono invitate a stipulare accordi o protocolli di intesa con i ristoranti e dotarli di contenitori riutilizzabili e riciclabili, idonei all’asporto del cibo avanzato da parte dei clienti.

Il comune può applicare una riduzione della tassa sui rifiuti (Tari) alle utenze non domestiche (commerciali, produttive, di distribuzione...) che a titolo gratuito cedono, direttamente o indirettamente, i beni alimentari in eccedenza alle persone bisognose. La riduzione della tassa sarà proporzionale alla quantità, debitamente certificata, dei beni e dei prodotti oggetto di donazione.

Per il 2016 vengono finanziati 2 milioni di euro per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti e il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali destina 1 milione di euro l’anno per il prossimo triennio finalizzati a progetti innovativi che possono coinvolgere i volontari del Servizio civile nazionale e promuovere la produzione di imballaggi riutilizzabili e facilmente riciclabili.

AUTORE: Redazione,
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