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09 agosto 2019
Consumi, fiducia degli italiani in crescita

Nel secondo trimestre la fiducia dei consumatori italiani sale. L'ultimo aggiornamento denota un quadro sostanzialmente positivo per quanto riguarda la fiducia del consumatore italiano ed europeo.

L’Italia, dopo il lieve calo del primo trimestre, ha ripreso, rispetto alla variabile fiducia, la via della crescita, contenuta ma costante. Il dato indica anche una rinnovata propensione al consumo. A giugno 2019 le vendite nella GDO fanno segnare una crescita del fatturato del +1.7%. Ciò risulta ancora più rilevante in un contesto caratterizzato da un PIL a crescita zero.

La propensione al consumo degli italiani cresce di 2 punti percentuali (sono quindi il 25% quanti ritengono sia il momento giusto per fare acquisti, contro il 23% del primo trimestre 2019). Parallelamente, ma in maniera più marcata, scende la percentuale di quanti ritengono che il Paese sia in recessione (78% vs 84% -6pp) e crescono di ben 5pp coloro i positivi/ottimisti sullo stato delle proprie finanze (34% vs 29% del trimestre precedente). Stabile al 18% la quota del campione che si dichiara fiduciosa nella ripresa del mercato del lavoro. 

L’atteggiamento degli italiani rispetto al tema risparmio, è una variabile che riveste un ruolo critico nella valutazione della fiducia dei consumatori: nel secondo trimestre 2019 quanti si dicono orientati a risparmiare salgono al 57%, in crescita di 3pp rispetto al periodo gennaio/marzo. Le modalità di risparmio preferite nell’ultimo periodo sono meno pasti fuori casa (56% dei rispondenti, +3pp) e marchi alimentari più economici (50%, +4pp).

Coperte le spese essenziali (bollette, rate del mutuo, affitti, etc.), gli italiani dichiarano di voler utilizzare il denaro restante come risparmio (44% vs 42% del trimestre precedente), per “vacanze/viaggi” (+2pp, 43%). In calo, invece, le voci intrattenimento fuori casa (29%), saldo di debiti/carte di credito/prestiti (11%), decorazioni ristrutturazioni domestiche (12%).

L’analisi di Nielsen prende anche in considerazione le principali preoccupazioni degli italiani. Per la prima volta, quella relativa all’economia del Paese (indicata dal 17% dei rispondenti, in crescita di ben 4pp vs. trimestre precedente) raggiunge il primo posto. Scende quindi in seconda posizione la preoccupazione relativa al posto di lavoro (dal 16% al 14%, -2pp). Seguono le preoccupazioni per la salute (+2pp dal 7% al 9%) e quella sull’immigrazione, che risulta in crescita di 1pp (dal 6% al 7%). Da notare, invece, il calo delle apprensioni rispetto alla stabilità politica (-1pp, dall’8% al 7%) e alla criminalità (-2pp, dal 6% al 4%), mentre rimane stabile al 3% la voce terrorismo.  

AUTORE: Redazione,
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