Grana Padano
31 gennaio 2018
Etichetta a semaforo, altro no dell'Italia

Stavolta parla il vice-presidente della Commissione Agricoltura a Brixelles, il pugliese Paolo De Castro. Olio extravergine d'oliva e Grana Padano, ad esempio, ne sono penalizzati. 

La posizione era nota da tempo ma ultimamente è stata ribadita: «respingiamo con forza il sistema di etichettatura 'a semaforo', che dalla Gran Bretagna si sta diffondendo in altri Stati europei: non è accettabile che un bollino verde, giallo o rosso possa decretare se un cibo è buono o cattivo per la salute di chi lo consuma, basandosi solo sulla percentuale di sale, zuccheri e grassi che contiene». Sono parole di Paolo De Castro, vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, a commento dell'offensiva in favore di un'etichetta alimentare trasparente e corretta, che non condizioni la scelta del consumatore. 

Il labelling a semaforo penalizza, tanto per dirne una, l’olio extra vergine di oliva rispetto a un olio di semi vari, un formaggio fabbricato senza latte rispetto a eccellenze quali il Parmigiano Reggiano o il Grana Padano, i prosciutti di qualità come quello di Parma o San Daniele, tutti marchiati con il bollino rosso. 

Il Parlamento europeo ha già espresso la sua contrarietà a questi sistemi di etichettatura. Ma con la Brexit in corso, vedremo come va a finire.

Photo credit to delnas.it

AUTORE: Redazione,
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