Solleva preoccupazione il dato Istat sulla fiducia, che a novembre scende da 97,6 a 95. Per Confcommercio, “il dato di novembre sulla fiducia di famiglie e imprese evidenzia una sorta di separazione tra sentiment delle imprese, in via di consolidamento, e mood dei consumatori, in pericolosa regressione. Anche se le interviste si sono svolte prima dell’inizio della Black Week, e quindi non incorporano pienamente la percezione favorevole di apertura della più importante stagione degli acquisti, dal Black Friday ai consumi di dicembre e, passando per il Natale, con approdo ai saldi invernali, il segnale proveniente dalle famiglie non è dei più rassicuranti“.

Va detto che le le indicazioni degli imprenditori, in particolare di quelli operanti nel turismo e nel commercio al dettaglio, mostrano invece apprezzabili segnali di recupero della fiducia, con attese favorevoli per le dinamiche della domanda nei mesi finali dell’anno.
Il parere degli esercenti
Secondo Confesercenti, “il clima di fiducia di novembre rilevato da Istat ci restituisce un quadro ambivalente: per i consumatori si registra quasi un mini-crollo dell’indice, 2,6 punti in un mese. Un dato che rischia di addensare nubi proprio sui consumi di Natale, con le famiglie che continuano ad essere prudenti e a cercare il risparmio, come testimonia l’interesse per il Black Friday sempre più entrato nelle abitudini di consumo degli italiani”.
“Sul fronte delle imprese, invece, si assiste invece al terzo incremento consecutivo, come rileva l’Istituto di statistica, aumento che diventa particolarmente rilevante, seppure in presenza di un andamento altalenante e dunque incerto, per i servizi turistici (+5,2) e per il commercio al dettaglio, sia relativamente alla grande dimensione (2,1) che alla piccola (+2,6). A trainare sono sempre le attese sulle vendite, per quanto nel commercio ci sia una valutazione positiva sulle vendite in corso: un rilevamento positivo abbastanza ‘fisiologico’, con l’arrivo del Black Friday e soprattutto con il Natale alle porte”.
La parola ai consumatori
Federconsumatori dice che; “non sorprende la nuova caduta della fiducia dei consumatori. Non capiamo come potrebbe essere diversamente in una situazione in cui le condizioni delle famiglie peggiora di giorno in giorno e non c’è nessun provvedimento all’orizzonte per migliorarle.
“A questo si aggiungono i dati sulle rinunce che: con una riduzione del consumo di carne e pesce (-16,9%, con uno spostamento anche verso il consumo di tagli e qualità meno costosi e meno pregiati); l’incremento della tendenza a ricercare offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza (abitudine adottata dal 51% dei cittadini); l’aumento della spesa presso i discount (+12,1%)”.
“Dati che – aggiunge l’associazione – dimostrano in maniera lampante come le famiglie continuino a vivere una situazione di forte difficoltà, con redditi fermi e prezzi che si mantengono su livelli ancora troppo elevati”.

Sulla stessa linea l’Unione Nazionale Consumatori, che parla senza mezzi termini di “un Natale in bianco” definendo le prossime festività alla luce dei dati Istat. “Dopo il dato positivo di ottobre, crolla la fiducia proprio con l’approssimarsi delle feste, con il rischio di una possibile gelata sui consumi di Natale. Crollano, infatti, sia il giudizio che le attese sulla situazione della famiglia, rispettivamente di 3,5 e di 4,4 punti percentuali. Come se non bastasse, scendono anche le opportunità attuali di acquistare beni durevoli, ossia proprio quei prodotti che tipicamente si acquistano a Natale. Se a questo si aggiunge che a novembre è scattato anche il bonus elettrodomestici, il quadro diventa sconfortante e attesta la gravità della situazione, con i consumi al palo e la crescita asfittica del Pil, tendenze contro le quali la manovra di bilancio di quest’anno non fa nulla, dato che il 62,2% delle risorse aiuterà il 20% più ricco della popolazione, come attestano i dati Istat”.











