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Degrado del suolo, secondo la Fao le rese agricole sono in calo

Il Rapporto certifica che il fenomeno è derivante da fattori naturali e antropici

by Andrea Martire
Novembre 4, 2025
in Agricoltura, Ambiente
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Circa 1,7 miliardi di persone stanno vivendo in aree in cui le rese agricole diminuiscono per via del degrado del suolo causato dall’uomo. Si tratta di una crisi diffusa che mina la produttività agricola e minaccia la salute degli ecosistemi in tutto il mondo. Il dato proviene dall’ultimo rapporto “The State of Food and Agriculture” (Sofa) della Fao.

La pressione antropica è responsabile del declino del suolo

La dimensione del problema

Il rapporto lancia un messaggio chiaro: il degrado del suolo non è solo un problema ambientale, ma ha un impatto sulla produttività agricola, sui mezzi di sussistenza rurali e sulla sicurezza alimentare. Sofa 2025 fornisce l’analisi più completa su come il degrado del suolo causato dall’uomo influisca sulle rese agricole, identifica i punti critici di vulnerabilità globale ed esamina dove queste perdite si intersecano con povertà, fame e altre forme di malnutrizione.

Alla luce dei dati globali più recenti sulla distribuzione, le dimensioni e la produzione agricola delle aziende agricole, il rapporto delinea opportunità concrete per pratiche integrate di uso e gestione sostenibile del suolo, insieme a politiche mirate. Queste misure mirano a evitare, ridurre e invertire il degrado del suolo, migliorando al contempo la produzione alimentare e i mezzi di sussistenza degli agricoltori.

Il declino de suolo

La Fao definisce il degrado del suolo come un declino a lungo termine della capacità del territorio di fornire funzioni e servizi ecosistemici essenziali. Il degrado raramente deriva da una singola causa; in genere è il risultato di una combinazione di fattori, che includono fattori naturali, come l’erosione e la salinizzazione del suolo, e pressioni indotte dall’uomo, che sono sempre più dominanti. Attività come la deforestazione, il sovrapascolo e pratiche agricole e di irrigazione non sostenibili sono tra i principali fattori che contribuiscono a questo fenomeno. Il rapporto si concentra specificamente sul degrado del suolo indotto dall’uomo.

Per misurare il dato, il rapporto applica un approccio basato sul debito, confrontando i valori attuali di tre indicatori chiave – carbonio organico nel suolo, erosione del suolo e acqua nel suolo – con le condizioni che esisterebbero in assenza di attività umana in condizioni native o naturali. Tali dati vengono elaborati attraverso un modello di apprendimento automatico che integra i fattori di cambiamento ambientali e socio-economici per stimare le condizioni di base del territorio in assenza di interferenza umana.

In termini di impatto umano sul degrado del suolo, il rapporto stima che circa 1,7 miliardi di persone in tutto il mondo vivano in aree in cui le rese agricole sono inferiori del 10% a causa del degrado del suolo indotto dall’uomo. Di questi, 47 milioni sono bambini sotto i 5 anni che soffrono di ritardo della crescita.

Dove colpisce il declino

In termini assoluti, i paesi asiatici sono i più colpiti, sia a causa del debito accumulato per il degrado sia per l’elevata densità di popolazione. Tuttavia, il rapporto offre anche una speranza: invertire anche solo il 10% del degrado indotto dall’uomo sui terreni coltivabili esistenti (ad esempio adottando pratiche di gestione sostenibile del territorio come la rotazione delle colture e la copertura vegetale per preservare la salute del suolo, ridurre l’erosione e contribuire alla biodiversità) potrebbe ripristinare una produzione sufficiente a sfamare altri 154 milioni di persone ogni anno.

Rese in declino laddove il suolo è sotto attacco

Sofa 2025 richiede strategie integrate per l’uso del suolo e interventi politici, tra cui misure normative come il controllo della deforestazione, programmi basati su incentivi e meccanismi di condizionalità che collegano i sussidi ai risultati ambientali.

Il degrado del suolo colpisce aziende agricole di tutte le dimensioni. Tuttavia, il rapporto sottolinea che le politiche devono essere adattate alla struttura aziendale, poiché i piccoli agricoltori si trovano ad affrontare vincoli finanziari distinti rispetto alle aziende agricole più grandi, che gestiscono la maggior parte dei terreni e hanno una maggiore capacità di attuazione su larga scala. Le politiche adattate alla distribuzione agricola specifica dei paesi e alle sfide e opportunità associate riducono il degrado del suolo incentivando pratiche agricole sostenibili e scoraggiando la deforestazione e il sovrapascolo.

 

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