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13 settembre 2022
Parmigiano Reggiano in pericolo per via dei costi

Il Parmigiano Reggiano, leader del made in Italy conosciuto in tutto il mondo, vive anch’esso un momento di difficoltà. Si rischia di non produrre i quantitativi di latte richiesti per la trasformazione in formaggio Parmigiano Reggiano, dalla programmazione 2023-2024 del Consorzio. L’allarme viene dall’Emilia Romagna, a causa dei rincari gli allevatori potrebbero decidere di ridurre il numero di capi e di conseguenza la produzione complessiva di latte, scatenando una tempesta sui prezzi e lasciando più di qualcuno a bocca asciutta.

Secondo l'elaborazione, i costi di produzione del latte per il Parmigiano Reggiano hanno subito un balzo del 40%-50% in più e quelli della sua trasformazione del 35%-45% rispetto all'anno precedente. Nelle stalle del circuito di produzione della Dop la spesa per l'energia elettrica è passata mensilmente da 24 a 76 Euro per capo nel periodo 2021-2022: il gasolio agricolo è passato da 15 a 35 Euro a capo e l'erba medica per l'alimentazione del bestiame da 56 a 96 Euro a capo. 

C'è il serio rischio che le aziende zootecniche non possiedano abbastanza liquidità per sostenere questi aumenti e che scelgano di vendere subito parte del latte crudo sul mercato spot, destinandolo ad altri usi alimentari e non alla trasformazione in Parmigiano Reggiano. 

Quella del latte è una crisi drammatica, non solo relativa agli allevamenti: peggiorano le cose anche per quanto riguarda il consumo diretto o per altre produzioni lattiero-casearie. Il prezzo del latte crudo alla stalla è sottostimato da decenni e adesso con l'incasso di un mese l'allevatore ripaga a malapena il mangime e il carburante, restano fuori tutte le altre spese.

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