lunedì, Giugno 16, 2025
  • Contattaci
Unione Coltivatori Italiani
  • Home
  • Chi siamo
    • Storia e Valori
    • L’Organigramma
    • L’attività dell’UCI
    • Statuto e Codice Etico e della Legalità
    • 5×1000
  • Servizi
    • AGRIETHOS
    • AGRIPESCA
    • ANAPIA
    • ANCICA
    • CAA AGRISERVIZI
    • CAF
    • CONFEDERAZIONE PER IL MEDITERRANEO
    • EBITAL
    • ENAC
    • OSSERVATORIO CIBI, PRODUZIONI, TERRITORI
    • SVILUPPO QUALITA’
    • UNAAT
    • UNAP
    • UIC
    • UNICOLF
    • UNPI
  • Apri una sede
  • Tesseramento
  • Convenzioni
    • ACI
    • C.A.I.R.
    • Condividiamo il Futuro APS
    • Ente Nazionale per il Microcredito
    • UniPegaso
    • UnipolSai
  • Progetti
    • DocuFilm
    • SMART PAC
      • Webinar
      • Seminari in presenza
      • Podcast
      • Video pillole
      • Interviste
      • Articoli
      • Brochure
    • Transumanza
  • Rivista
  • Brochure
  • Notizie
    • News
    • Comunicati Stampa
No Result
View All Result
  • Home
  • Chi siamo
    • Storia e Valori
    • L’Organigramma
    • L’attività dell’UCI
    • Statuto e Codice Etico e della Legalità
    • 5×1000
  • Servizi
    • AGRIETHOS
    • AGRIPESCA
    • ANAPIA
    • ANCICA
    • CAA AGRISERVIZI
    • CAF
    • CONFEDERAZIONE PER IL MEDITERRANEO
    • EBITAL
    • ENAC
    • OSSERVATORIO CIBI, PRODUZIONI, TERRITORI
    • SVILUPPO QUALITA’
    • UNAAT
    • UNAP
    • UIC
    • UNICOLF
    • UNPI
  • Apri una sede
  • Tesseramento
  • Convenzioni
    • ACI
    • C.A.I.R.
    • Condividiamo il Futuro APS
    • Ente Nazionale per il Microcredito
    • UniPegaso
    • UnipolSai
  • Progetti
    • DocuFilm
    • SMART PAC
      • Webinar
      • Seminari in presenza
      • Podcast
      • Video pillole
      • Interviste
      • Articoli
      • Brochure
    • Transumanza
  • Rivista
  • Brochure
  • Notizie
    • News
    • Comunicati Stampa
No Result
View All Result
Unione Coltivatori Italiani
No Result
View All Result
foreste-2019-anno-terribile

Foreste, 2019 anno terribile

by Unione Coltivatori Italiani
Dicembre 6, 2019
in Ambiente, Notizie
0 0
0
0
SHARES
0
VIEWS
Share on FacebookShare on Twitter

L’anno che sta per concludersi ha visto bruciare circa 12 milioni di ettari in Amazzonia, 27 mila ettari del Bacino del Congo, oltre 8 milioni nell’Artico, 328mila ettari tra foreste e altri habitat in Indonesia. In questo momento anche l’Australia sta fronteggiando gli incendi boschivi più pericolosi e catastrofici mai visti prima. Nella giornata mondiale del suolo il WWF fa il bilancio drammatico degli incendi che hanno un effetto devastante sulla salute dei suoli del Pianeta.

Le fiamme, che sono il risultato della combinazione di deforestazione, agricoltura intensiva e sconsiderata, zootecnia e cambiamenti climatici, ci stanno portando via vaste aree di foreste: uno degli ambienti più straordinari e ricchi di vita del pianeta, da sempre in prima linea contro i cambiamenti climatici e fondamentali. Gli alberi, infatti, svolgono un ruolo di adattamento al riscaldamento globale e assorbono un’enorme quantità di CO2: la sola foresta amazzonica accumula dai 150 ai 200 miliardi di tonnellate carbonio.

Per raccontare con quanta violenza gli incendi di quest’anno hanno messo in crisi le foreste nel mondo e mostrare cosa significherebbe perdere per sempre i polmoni verdi del pianeta, il WWF Italia ha realizzato il report intitolato Un 2019 di fuoco. La mano dell’uomo nella distruzione delle foreste, che accompagna la campagna di Natale dedicata alle foreste e si focalizza sulle situazioni delle principali foreste in Amazzonia, Indonesia, Repubblica del Congo e Australia.

Non distogliere lo sguardo dalle foreste che bruciano. Il video impreziosito dalla regia di Paolo Marcellini, il doppiaggio di Luca Ward e il compositing 3D di Bottega Cinema in trenta secondi vuole provare a ridestare uno stato di coscienza presente ma assopito o rimosso. Non bisogna distogliere lo sguardo dalle foreste che bruciano, dagli alberi che vengono abbattuti. È quanto siamo ormai abituati a vedere nei telegiornali, nei documentari o nei post in di chi si trova a combatterli o rischia di restarne vittima. Una voice-over ci dice: Le foreste stanno scomparendo, È il tuo mondo. La palpebra si chiude su queste immagini e si riapre sui resti di una foresta bruciata. Non c'’è più la musica natalizia e la voice over ci ricorda appunto di Non distogliere lo sguardo. 

Amazzonia. Il sistema Terra, nella sua interezza, funziona attraverso alcuni grandi sistemi ecologici fondamentali per la vita sul pianeta e l’Amazzonia è una di queste: genera piogge, raffredda la Terra, assorbe gas serra, immagazzina carbonio, custodisce il 10% della biodiversità, contrasta la desertificazione, produce acqua cibo e medicine, per tutto il pianeta. Chi studia l’Amazzonia sa che stiamo drammaticamente raggiungendo un punto di non ritorno (tipping point), che diversi autorevoli scienziati indicano intorno al 25% del complessivo ecosistema amazzonico distrutto, oltre il quale le foreste, non più in grado di svolgere le loro funzioni ecologiche, collasserebbero lasciando dietro di sé erosione, siccità̀ e aride savane. La scomparsa dell’Amazzonia, in una sorta di effetto domino, condizionerebbe il futuro di tutto il pianeta. A oggi abbiamo perso più del 17% della superficie forestale e stiamo di corsa raggiungendo il traguardo del 20%. Negli anni ‘90, e prima ancora negli anni '80, c'è stata una pesante deforestazione che in alcune fasi colpiva 3 milioni di ettari di foresta all'anno. I tassi di deforestazione in Brasile sono cresciuti lentamente aumentando fino al 2005, per poi iniziare a calare. Dal 2016, però, il tasso di deforestazione in Amazzonia sta aumentando e a mostrarlo sono i dati dell’istituto Nazionale di Ricerca Spaziale (INPE), che indicano come nel solo mese di agosto 2019 si siano raggiunti tassi di deforestazione 222% più intensi, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Quest’anno gli incendi in Amazzonia sono stati terribili: Secondo il portale Conservation International, dal primo gennaio 2019 al 15 novembre, in Amazzonia sono stati ben 233.473 gli incendi registrati (dato in continuo aggiornamento sul sito conservation.org). A luglio di quest’anno, poi, si è raggiunto un livello record di deforestazione pari a 2.250 chilometri quadrati di foresta persa e agosto è stato individuato come uno dei mesi peggiori degli ultimi 5 anni per il numero di incendi con ben 75.356 focolai. Gli incendi boschivi sono direttamente correlati alla deforestazione e, nonostante il calo del numero di incendi a settembre (inferiore del 20% rispetto al 2018), l’eliminazione delle foreste continua a tassi altissimi. Fino ai primi 19 giorni di settembre, l'area totale dei punti di deforestazione nell'Amazzonia brasiliana ha coperto 7.580 chilometri quadrati, con una crescita significativa del 153% rispetto agli ultimi 10 anni.

Un altro aspetto drammatico della deforestazione in Amazzonia è il tasso di illegalità̀: fino all'80% della deforestazione nell'Amazzonia brasiliana è illegale. Le attività di sviluppo, per la maggior parte illegali, infatti, hanno distrutto più di 9700 chilometri quadrati di foresta pluviale amazzonica brasiliana nell'anno che sta per terminare. A luglio, secondo una stima del governo pubblicata il 18 novembre, c’è stato un aumento di perdita di foresta del 30% rispetto all'anno precedente e il più alto tasso di deforestazione dal 2007-2008 (il numero si basa sull'analisi delle immagini satellitari del Programma per il monitoraggio della deforestazione dell'Amazzonia via satellite PRODES, gestito dall'INPE).

In Bolivia un’enorme perdita di biodiversità. Più̀ di due milioni di animali selvatici, tra cui circa 500 giaguari, ma anche puma e lama, sono morti in 2 settimane di incendi che hanno devastato enormi aree delle foreste boliviane, in particolare la savana tropicale Chiquitania nell'Est del Paese. 5,3 milioni di ettari (un'area più grande dell'intera Costa Rica) sono stati distrutti e circa il 40% di quest’area era coperta da foreste.

Indonesia. Gli incendi di quest'anno sono stati i peggiori dal 2015. Più di 328.000 ettari – un’area quattro volte e mezzo le dimensioni di Singapore – sono stati inceneriti, generando circa 360 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica in appena un mese e mezzo (dal primo agosto al 18 settembre) secondo i dati del servizio di monitoraggio dell'atmosfera Copernicus dell'UE. La coltre fumosa si è diffusa in Malesia, a Singapore, nel sud della Thailandia e nelle Filippine.

Repubblica del Congo. Mentre ad agosto il mondo prestava grande attenzione ai fuochi che bruciavano nella foresta pluviale amazzonica del Brasile, le immagini satellitari della NASA mostravano un numero molto maggiore di incendi nel continente africano. La NASA definì in quei giorni l'Africa il "continente del fuoco", dove si registrava il 70% dei 10.000 incendi che colpivano tutto il mondo in un giorno medio di agosto. L'Angola in certi momenti ha contato quasi il triplo degli incendi del Brasile secondo le immagini satellitari della NASA, che indicavano circa 6.000 incendi in Angola, più di 3.000 in Congo e poco più di 2.000 in Brasile.

Australia. Anche il triangolo dei koala sta affrontando alcuni degli incendi boschivi più pericolosi e catastrofici mai visti prima, che si stanno diffondendo nell’area del New South Wales e del Queensland. Solo nel New South Wales le fiamme hanno bruciato circa un milione di ettari e ucciso ben 350 koala, mentre molti di più sono feriti e altri ormai sono senza un rifugio sicuro.

Il WWF lavora insieme a cittadini, governi, aziende per combattere la deforestazione e contribuire al ripristino delle foreste in tutto il mondo e ognuno può dare il suo contributo. I maggiori sforzi dell’organizzazione per la protezione delle foreste si concentrano in Amazzonia, soprattutto nella preziosa Amazzonia peruviana, in località di Madre de Dios, dove il WWF sta realizzando ambiziosi progetti di protezione e di ripristino dell’ecosistema forestale e ha già ripiantato 250 ettari di foreste in tasselli particolarmente importanti per diverse specie minacciate come il giaguaro.

Un’altra delle aree in cui sono attivi progetti del WWF è quella di Tridom, nel cuore del bacino del Congo. Lì il WWF promuove interventi di riforestazione e protegge la “casa” delle grandi scimmie antropomorfe e degli elefanti di foresta, contrastando il bracconaggio e il taglio illegale degli alberi. Grazie all’azione del WWF il declino delle grandi scimmie è rallentato, ma le sfide non sono finite: ora si deve sconfiggere il bracconaggio verso gli elefanti di foresta e proteggere gli alberi.

Un altro fronte di deforestazione dove gli interventi di protezione e riforestazione sono ogni giorno più urgenti è quello della foresta atlantica, a cavallo di Brasile e Paraguay, uno degli ecosistemi terrestri più ricchi di biodiversità. Lì il WWF ha già rinaturalizzato 167 ettari di foresta ma l’obiettivo è arrivare almeno a 9.000 ettari.

Nel Borneo, in Indonesia, grazie alle pressioni del WWF il governo ha recentemente deciso di istituire delle “concessioni per la conservazione” e con una di queste è stato possibile mettere sotto protezione 40.000 ettari di foresta nel territorio di Thirty Hills, cruciali per il futuro della tigre di Sumatra, già terribilmente minacciata. In questa vasta area protetta il WWF, in collaborazione con le comunità locali, realizza azioni dedicate alla protezione, gestione sostenibile e al recupero degli ecosistemi degradati per il beneficio di tigri, oranghi e delle comunità locali.

Tags: foresteincendiwwf Italia
Previous Post

Vongole, Uci-Agripesca esprime soddisfazione per la decisione dell’Ue

Next Post

Pac, in arrivo il saldo dei pagamenti

Next Post
pac-in-arrivo-il-saldo-dei-pagamenti

Pac, in arrivo il saldo dei pagamenti

  • Trending
  • Comments
  • Latest
la-stella-di-natale-origine-e-storia-della-pianta-del-momento

La Stella di Natale, origine e storia della pianta del momento

Marzo 18, 2023
A giugno eventi di cicloturismo lungo i percorsi delle acque in Umbria

A giugno eventi di cicloturismo lungo i percorsi delle acque in Umbria

Luglio 4, 2023
il-parco-naturale-paneveggio-pale-di-san-martino-hotspot-di-biodiversita-lichenica

Biodiversità, Italia ricca ma fragile

Maggio 16, 2023
luci-vicina-ai-comuni-del-sologo-e-della-baronia-colpiti-dalla-bomba-dacqua

Ismea, danni per oltre 5 miliardi nel 2022

Maggio 16, 2023
Ocm vino

Ocm vino, speso il 99,8% delle risorse del Pns

0
La Commissione Ue taglia il bilancio agricolo

La Commissione Ue taglia il bilancio agricolo

0
Filiera alimentare migliorata in Europa

Filiera alimentare migliorata in Europa

0
Sicurezza alimentare

Sicurezza alimentare, l’Europa delinea le priorià

0
Puglia, legge regionale sull’oleoturismo

Puglia, legge regionale sull’oleoturismo

Giugno 12, 2025
Controlli e trasparenza a garanzia del Made in Italy, il Report ICQRF 2024 – Filiera agroalimentare

Controlli e trasparenza a garanzia del Made in Italy, il Report ICQRF 2024 – Filiera agroalimentare

Giugno 11, 2025
La campagna Safe2Eat sulle malattie derivanti da alimenti di origine vegetale

La campagna Safe2Eat sulle malattie derivanti da alimenti di origine vegetale

Giugno 6, 2025
Arance, le tendenze mondiali

Arance, le tendenze mondiali

Giugno 3, 2025
Unione Coltivatori Italiani

Siamo un’Associazione di rappresentanza del mondo dell’agricoltura, che tutela i coltivatori, le aziende agricole e le associazioni di produttori. Nasce nel 1966 e si costituisce legalmente il 16 Gennaio 1974. Opera sul territorio nazionale relazionandosi con tutte le Istituzioni nazionali ed europee, partecipa ai processi decisionali facendosi interprete delle istanze dei produttori agricoli e della tutela del mondo rurale.
Continua

Categorie

  • Agricoltura
  • Alimentazione
  • Ambiente
  • Comunicati stampa
  • Energia
  • Europa
  • Interviste
  • Made in Italy
  • Mondo UCI
  • Notizie
  • Notizie in primo piano
  • Pesca
  • Podcast
  • Salute
  • Seminari in presenza
  • Smart Pac
  • Tendenze e Società
  • Uncategorized
  • Video pillole
  • Webinar

Legal

Informativa Privacy
Termini e Condizioni

UCI Unione Coltivatori Italiani Via in Lucina, 10 00186 ROMA | P.IVA: IT05630521002 | C.F.: 80189670583 | Telefono: 06 6871043 | E-mail: info@uci.it

No Result
View All Result
  • Home
  • Chi siamo
    • Storia e Valori
    • L’Organigramma
    • L’attività dell’UCI
    • Statuto e Codice Etico e della Legalità
    • 5×1000
  • Servizi
    • AGRIETHOS
    • AGRIPESCA
    • ANAPIA
    • ANCICA
    • CAA AGRISERVIZI
    • CAF
    • CONFEDERAZIONE PER IL MEDITERRANEO
    • EBITAL
    • ENAC
    • OSSERVATORIO CIBI, PRODUZIONI, TERRITORI
    • SVILUPPO QUALITA’
    • UNAAT
    • UNAP
    • UIC
    • UNICOLF
    • UNPI
  • Apri una sede
  • Tesseramento
  • Convenzioni
    • ACI
    • C.A.I.R.
    • Condividiamo il Futuro APS
    • Ente Nazionale per il Microcredito
    • UniPegaso
    • UnipolSai
  • Progetti
    • DocuFilm
    • SMART PAC
      • Webinar
      • Seminari in presenza
      • Podcast
      • Video pillole
      • Interviste
      • Articoli
      • Brochure
    • Transumanza
  • Rivista
  • Brochure
  • Notizie
    • News
    • Comunicati Stampa

UCI Unione Coltivatori Italiani Via in Lucina, 10 00186 ROMA | P.IVA: IT05630521002 | C.F.: 80189670583 | Telefono: 06 6871043 | E-mail: info@uci.it

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
Traduci »

Add New Playlist