Conclusa l’8a edizione della Giornata della Suinicoltura, a Modena. L’argomento principale non poteva che essere l’aggiornamento sulla diffusione della Peste Suina Africana che tanto ha condizionato i mercati e l’attrattività del comparto. Ma ampio spazio è stato dedicato anche al supporto che l’intelligenza artificiale può dare al miglioramento del benessere animale, alla introduzione della digitalizzazione negli allevamenti e alla mangimistica.

L’evoluzione del quadro epidemiologico della PSA in Italia e in Europa nel 2025 è positiva, anche se la situazione richiede di mantenere al massimo l’attenzione. Se in Germania, infatti, i casi domestici sono sporadici, non possiamo dimenticare che la scorsa estate c’è stata una recrudescenza della malattia nei paesi baltici, e in Croazia sono stati rilevati dei casi sia su animali selvatici che domestici in un’area finora non coinvolta.
Evoluzione in Italia
Per quanto riguarda l’Italia, Luigi Ruocco, direttore Ufficio 3 Sanità animale presso il Ministero della Salute, ha descritto una situazione in significativo miglioramento. Sono diminuiti i casi in Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna, ma purtroppo il nuovo focolaio nella zona di Carrara ha portato per contiguità territoriale a estendere le zone sottoposte a restrizione ad alcuni comuni dell’alto appennino modenese, al confine con la Garfagnana. Più sotto controllo la situazione al Sud con la Calabria liberata dall’epidemia e la Campania con una diffusione molto circoscritta.
Conseguenze economiche dell’epidemia
I risvolti economici sul comparto dovuti alla malattia sono drastici. La persistenza dell’epidemia ha determinato un significativo calo dei capi e, di conseguenza, una minore disponibilità della materia prima, che ha portato all’incremento delle quotazioni, senza però che questo compensasse le flessioni a volume. La diffusione della PSA, da un lato, e la minore disponibilità di prodotti tutelati, dall’altro, hanno inciso negativamente anche sulle esportazioni con blocchi di mercati come Giappone e Sud Corea e una minore offerta di prodotti a denominazione.

Si è parlato di allevamento e di come efficientarne la gestione attraverso il supporto della digitalizzazione, come ha spiegato il prof. Giuseppe Pulina dell’Università di Sassari e presidente di Carni Sostenibili, che è intervenuto sul tema “Suinicoltura 4.0: un’alleanza tra intelligenza naturae e artificiale per il benessere animale“.