L’indice del clima di fiducia dei consumatori, espresso su base 2010=100, diminuisce a dicembre 2015 a 117,6 da 118,4 del mese precedente. L’indice del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator) su base 2010=100, scende a 105,8 da 107,1 di novembre.
Nonostante la flessione, entrambi gli indici si mantengono sui livelli elevati registrati nei mesi precedenti.
• Tutte le stime delle componenti del clima di fiducia dei consumatori diminuiscono: il calo risulta maggiore per le componenti economica e corrente che passano, rispettivamente, a 152,9 da 157,9 e a 109,1 da 111,6; la differenza è invece più contenuta per la componente personale (a 104,5 da 105,0) e quella futura (a 127,3 da 128,0).
• Peggiorano le stime sia dei giudizi sia delle attese sull’attuale situazione economica del Paese (a -24 da -20 e a 25 da 31 i rispettivi saldi). Per i giudizi sui prezzi nei passati 12 mesi il saldo aumenta a -16 da -19. Quanto alle attese sui prezzi nei prossimi 12 mesi, il saldo passa a -11 da -20. Aumenta il saldo delle attese di disoccupazione (a 2 da -8).
• Riguardo alle imprese, il clima di fiducia sale nei servizi di mercato (a 114,3 da 113,8), mentre scende nelle costruzioni (a 114,8 da 121,4), nel commercio al dettaglio (a 109,1 da 115,0) e, anche se più lievemente, nella manifattura (a 104,1 da 104,4).
• Nelle imprese manifatturiere rimangono stabili sia i giudizi sugli ordini sia le attese sulla produzione (a -11 e a 12, rispettivamente), mentre i giudizi sulle scorte passano a 4 da 3. Nelle costruzioni peggiorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (a -37 da -29) ma rimangono stabili le attese sull’occupazione (a -11).
• Nei servizi di mercato crescono sia i giudizi che le attese sugli ordini, a 10 da 5 e a 10 da 9 i rispettivi saldi, ma si contraggono le attese sull’andamento generale dell’economia (a 22 da 27).
Il quadro economico generale – I giudizi dei consumatori sulla situazione economica del Paese nell’ultimo anno peggiorano rispetto al mese di novembre (a -24 da -20 il saldo); questa variazione è dovuta all’aumento della quota di intervistati che giudicano la situazione “peggiorata” e “molto peggiorata” (al 18,9% dal 16,8% e al 19,1% dal 17,4% rispettivamente). Anche per la situazione economica futura del Paese le attese dei consumatori sono orientate al peggioramento (a 25 da 31 il saldo). Quanto alla disoccupazione gli intervistati si attendono un aumento (a 2 da -8 il saldo).
Il saldo dei giudizi sulla dinamica dei prezzi al consumo negli ultimi 12 mesi aumenta rispetto al mese precedente (a -16 da -19). Anche il saldo riferito alle attese sull’andamento futuro dei prezzi cresce (a -11 da -20) per l’aumento della quota di coloro che si attendono i prezzi in “incremento più rapido” (al 14,2% dal 12,7%).
La situazione personale – Sia i giudizi sia le aspettative sulla situazione economica familiare restano stabili (a -35 e a -2 i saldi). Diminuisce il saldo dei giudizi sulle opportunità attuali di risparmio (a 125 da 141). Migliorano sia le aspettative sulla possibilità di risparmiare (a -28 da -40) sia i giudizi sul bilancio familiare (a -3 da -6). Peggiorano sia i pareri sull’opportunità attuale di acquisto di beni durevoli (a -36 da -34) sia le intenzioni future di spesa per i beni durevoli (a -72 da -66).
La fiducia delle imprese – L’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator), che sintetizza le serie destagionalizzate e standardizzate che compongono il clima di fiducia delle imprese manifatturiere, delle costruzioni, dei servizi e del commercio al dettaglio (in base 2010=100), scende a 105,8 da 107,1 di novembre.
Le imprese manifatturiere – Secondo le indicazioni derivanti dalle domande trimestrali rivolte alle imprese manifatturiere che svolgono attività d’esportazione, nel quarto trimestre migliorano i giudizi sul fatturato ma peggiorano le attese. Scende a 6 da 7 il saldo destagionalizzato relativo al rapporto fra prezzi all’export e interni. Sale al 29% dal 28% la quota delle imprese interpellate che lamenta la presenza di significativi ostacoli all’attività di esportazione; tra questi, diminuiscono di importanza quelli legati ai costi, ai finanziamenti e alla burocrazia ma aumentano quelli legati ad altri motivi. Rimane stabile l’incidenza dei paesi Ue tra le destinazioni delle esportazioni delle imprese e la Germania, la Francia e la Cina continuano ad essere considerate dalle imprese italiane tra i maggiori concorrenti internazionali.
Le imprese di costruzione – L’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione scende a 114,8 da 121,4 di novembre; i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione peggiorano, scendendo a -37 da -29, mentre le attese sull’occupazione rimangono stabili a -11. L’indice sale a 97,3 da 95,7 nella costruzione di edifici ma scende a 107,6 da 127,7 nell’ingegneria civile e a 125,9 da 133,4 nei lavori di costruzione specializzati. I giudizi sugli ordini peggiorano nell’ingegneria civile e nei lavori di costruzione specializzati (a -25 da -2 e a -32 da -23, rispettivamente), mentre rimangono stabili nella costruzione di edifici (a -52); le attese sull’occupazione migliorano nella costruzione di edifici (a -17 da -20) ma peggiorano nell’ingegneria civile (a -12 da -4) e nei lavori di costruzione specializzati (a -8 da -7).
Le imprese dei servizi di mercato – A dicembre, l’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese dei servizi di mercato sale a 114,3 da 113,8 di novembre. Crescono sia i giudizi sia le attese sugli ordini (a 10 da 5 e a 10 da 9 i rispettivi saldi), ma si contraggono le attese sull’andamento generale dell’economia (a 22 da 27). Migliorano i giudizi sull’occupazione (a -2 da -5), mentre restano ferme le relative attese (a -4); cresce a 21 da 14 il saldo dell’andamento degli affari e calano a -7 da -3 le attese sui prezzi.
Nel dettaglio settoriale, la fiducia cresce nei trasporti e magazzinaggio (a 120,5 da 117,6) e nei servizi turistici (a 110,6 da 107,0), diminuisce, invece, nell’informazione e comunicazione (a 107,4 da 109,6) e nei servizi alle imprese (a 110,0 da 112,5. Le attese sull’andamento generale dell’economia si riducono nei trasporti e magazzinaggio e nell’informazione e comunicazione ma progrediscono negli altri due settori considerati.
La fiducia delle imprese del commercio al dettaglio – Nel commercio al dettaglio il clima di fiducia scende a 109,1 da 115,0. Diminuisce il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a 13 da 32), ma aumenta quello relativo alle aspettative sulle vendite future (a 29 da 24); in accumulo sono giudicate le scorte di magazzino (a 7 da 3, il relativo saldo).
Il clima di fiducia peggiora nella grande distribuzione (a 109,2 da 118,6), ma migliora in quella tradizionale (a 110,6 da 106,4). Nella prima, diminuisce il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a 22 da 49) ed aumenta quello relativo alle aspettative sulle vendite future (a 36 da 32); nella seconda, aumenta sia il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a 0 da -5), sia quello delle aspettative sulle vendite future (a 10 da 6).