Per il momento la fusione, all’interno di un unico fondo, della Politica Agricola Comune con altri programmi cofinanziati dall’UE e dagli Stati membri, non si farà. La Commissione Agricoltura di Bruxelles lo ha bocciato.

“Un’ottima notizia” – le parole del Presidente Serpillo. “La Comagri si è schierata in difesa del bilancio della PAC post 2027, lo scorso 7 luglio. “Chiediamo che il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) includa un bilancio più ampio e specifico per la PAC, indicizzato all’inflazione attraverso rivalutazioni annuali, al fine di garantire la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare indipendentemente dalle instabilità commerciali”, le parole del leader dell’Unione Coltivatori Italiani.
Le dichiarazioni di Serpillo
E tale sembra essere l’intendimento della Comagri, poichè tutti gli emendamenti di compromesso preparati sotto l’egida del deputato Carmen Crespo Díaz (del PPE) sono stati convalidati. “Integrare la PAC in un fondo che riunisce altri finanziamenti potrebbe compromettere il ruolo specifico di questa politica, ecco perchè siamo contrari. I due pilastri sono complementari e assolutamente pertinenti, siamo fermamente convinti che debbano essere mantenuti, così come una linea di bilancio separata per la PAC, che dovrebbe anch’essa essere incrementata. E’ di tutta evidenza che una PAC dotata di risorse adeguate è un fattore chiave per garantire la sostenibilità economica, ambientale e sociale dell’agricoltura europea e al tempo stesso un reddito equo per gli agricoltori“, ha continuato Serpillo.
I motivi della nostra posizione
I pagamenti diretti rappresentano in media il 58% del reddito delle aziende agricole europee; il reddito agricolo resta inferiore alla media del resto dell’economia in quasi tutti gli Stati membri, e le aziende agricole amministrate da gestori di età uguale o inferiore a 40 anni sono quelle con il reddito medio più basso.

“Ecco perchè la nostra battaglia è e sarà sempre garantire che tutti gli strumenti della PAC rimangano finanziati in modo ambizioso, per contribuire a preservare i pagamenti diretti per gli agricoltori specialmente nelle aree interne, dove le sfide sono maggiormente impegnative”, ha concluso il leader dell’UCI.